Mentre stavo cercando spunti per questo articolo, che originariamente voleva trattare l'argomento della omologazione fra gli adolescenti (in fatto di vestiti, musica, acconciature, etc.) mi sono imbattuta in alcuni articoli e video che spiegavano ai non addetti ai lavori la cosiddetta "generazione emo" ed altri stili (o come vengono chiamati su Wikipedia, subculture giovanili) molto popolari tra i ragazzi di oggi (per chi volesse poi approfondire riporto alcuni link qui sotto dai quali ho preso ispirazione). Allora mi è sorta una domanda: i ragazzi di oggi devono per forza o omologarsi oppure attaccarsi addosso un'etichetta (emo, truzzo...)? Non possono semplicemente vestirsi come ragazzi normali, giocare a pallone, collezionare figurine, andare al cinema? Cos'è che li spinge a fare questo? Già perché qualcuno potrà essere anche convinto, magari crede in quello stile e lo porta avanti non solo perché "va di moda" ma perché crede in quello che vuole trasmettere; ma gli altri, la maggior parte di quelli che si lisciano i capelli e li sistemano in un certo modo, si fanno i piercing sulla faccia, portano i pantaloni "calati", lo fanno probabilmente perché hanno bisogno di sentirsi qualcuno. Perché se a loro chiedete quali sono i loro valori, non sapranno rispondervi. Io ci ho un po' riflettuto e a parte un po' di tristezza che è emersa, mi sono chiesta se il problema di tutto non fosse di nuovo la nostra meravigliosa società, che ci spinge a dover dimostrare per forza qualcosa, perché se non ti fai notare in qualche modo sei tagliato fuori. E quindi i meno coraggiosi scelgono la strada più facile, quella dell'omologazione: scarpe identiche, pantaloni stretti, capelli liscissimi (maschi e femmine); gli altri, i più tosti si evidenziano seguendo uno stile stravagante, che sia dark, emo, gothic lolita, gabber... E non importa se poi si devono conciare in modi assurdi, l'importante è che comunque li abbiano notati, almeno per quello che vuole la società. Perciò ragazzi, non lasciatevi tentare, la vera ribellione sta nel fregarsene di quello che la televisione, le mode, la società ci impongono, e di crescere secondo i valori che voi ritenete siano importanti (che poi questi siano la famiglia, gli amici, il rispetto, l'umiltà, per ognuno sono differenti). Siate diversi dai vostri coetanei in modo equilibrato, senza eccessi, e chi vi dice che siete uno sfigato solo perché vi piace leggere un libro o non fumate e non vi applicate chiodi sulla faccia ignoratelo, perché non ci ha capito un bel niente e un giorno sarete voi che avrete successo, non loro.
Le mie camelie è un blog che nasce dall'esigenza di parlare di me e non solo in maniera pubblica, spontanea e senza pregiudizi con la speranza di essere di aiuto a qualcuno o più semplicemente a me stessa. Grazie a voi in anticipo e buona lettura.
lunedì 1 novembre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
Cocktail casalinghi (primo post)
Domenica, in occasione della festa di Halloween sono stata invitata ad una festa, organizzata da una mia amica. Però stavolta non sarò una semplice invitata, ma vestirò i panni della barman (figuriamoci, io che non ho mai tenuto in mano nemmeno uno shaker)! Comunque ho raccolto volentieri la sfida, e adesso per arrivare con un minimo di preparazione, mi diletto in cocktail casalinghi: questo è il mio primo Negroni (in assoluto!) che a parte un solo ma ENORME difetto (in casa non avevo un ingrediente fondamentale, il Campari) è venuto buono, ed è stato anche approvato dalla mamma! Insomma scrivi scrivi il bicchiere è quasi vuoto...
NEGRONI: 1/3 di Martini rosso; 1/3 di Campari, 1/3 di Gin. Mescolare gli ingredienti direttamente nel tumbler basso, decorazione: arancia (ok ho sbagliato anche qui, avevo solo i mandarini...)
Susanna
NEGRONI: 1/3 di Martini rosso; 1/3 di Campari, 1/3 di Gin. Mescolare gli ingredienti direttamente nel tumbler basso, decorazione: arancia (ok ho sbagliato anche qui, avevo solo i mandarini...)
Susanna
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